Lodovico Antonio Muratori nasce a Vignola il 21 ottobre del 1672, figlio di Francesco Antonio e Giovanna Altimanni. Fin da bambino manifesta interesse e vivacità intellettuale, compiendo i primi studi a Vignola. Un aneddoto famoso, ma quasi sicuramente inventato, racconta che il giovanissimo Lodovico Antonio, non avendo i mezzi per frequentare la scuola, fosse solito ascoltare le lezioni del maestro origliando dalla finestra aperta. In realtà, il padre di Lodovico Antonio ha discrete possibilità economiche e riesce ad assecondare i talenti del figlio inviandolo, all’età di tredici anni, a studiare presso i gesuiti a Modena, all’epoca capitale di un piccolo Stato denominato Ducato di Modena e Reggio, governato da Francesco II d’Este.
1.Camminar forte negli studi
Storia di uno studente curioso,
di una finestra e del convitto estense

III nel 1540. Il motto dei gesuiti è Maiorem Dei Gloriam, cioè “a maggior gloria di Dio”. I membri dell’ordine tengono fede a questo motto attraverso esercizi spirituali e impegnandosi nell’evangelizzazione. L’ordine si espande con missioni nelle Americhe e nelle Indie e diventa
molto potente e influente. Proprio la forza dell’ordine, considerato un pericoloso alleato del papa, porta molti sovrani europei a cacciare i gesuiti dai propri confini,
fino a che nel 1773 l’ordine non viene soppresso da papa Clemente XIV. Nel 1814 la Compagnia di Gesù viene poi ricostituita da papa Pio VII.
Popolazione analfabeta in percentuale sulla popolazione
Ducato di Modena e Reggio e Ducato di Parma
(oggi provincie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena)
1862
392.516 analfabeti
su 490.645 di popolazione
Fonte: Giovanni Genovesi, Storia della scuola in Italia dal Settecento a oggi, Laterza, 2004
OGGI
10.373 analfabeti
su 1.802.291 di popolazione
Fonte: Censimento 2011
All’epoca è scarsamente diffusa un’istruzione “pubblica”, ovvero gestita direttamente dall’autorità dello Stato e pagata dalla fiscalità. Per studiare bisogna dunque, in molti casi, rivolgersi agli ordini religiosi, che istituiscono appositi collegi. Gli ordini religiosi si assicurano così i migliori giovani intelletti da inserire nei propri ranghi.
A Modena, Lodovico Antonio compie studi giuridici dal 1685 con l’intenzione di intraprendere la professione forense. Come molti giovani dell’epoca, per studiare e riuscire a sostentarsi, intraprende la carriera ecclesiastica prendendo gli ordini minori. Questo gli consente di avere una piccola rendita (chiamata “beneficio ecclesiastico”) con cui provvedere al proprio mantenimento. Nel 1689 può così iscriversi all’università dove, ad appena vent’anni, discute una tesi in filosofia. Due anni dopo consegue la laurea in utroque iure, cioè in diritto ecclesiastico e civile, ovvero nel diritto della Chiesa e dello Stato. Tra i suoi maestri nel diritto c’è Girolamo Ponziani.

Il nome che utilizziamo normalmente è un equivoco derivante dalla forma latina Ludovicus con la quale Muratori firma le sue opere sul Medioevo. In questo percorso recuperiamo il nome originale, cioè quello che i genitori gli avevano imposto, con il quale si presentava a tutti e con il quale tutti lo conoscevano.
Non dobbiamo però paragonare le lauree del tempo a quelle odierne.
Oggi gli studi tendono a specializzare le persone in un determinato ambito, mentre all’epoca non era per forza così. La formazione del giurista era una delle più diffuse, anche per gli ecclesiastici, e si inseriva in una conoscenza più ampia e articolata delle materie umanistiche, dalla filosofia alla storia, dalla conoscenza della classicità greco-latina alla teologia.