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9.In busta chiusa

Un cittadino della repubblica delle lettere e la rete prima di internet

Una rete internazionale

Durante la sua vita, Lodovico Antonio Muratori costruisce una rete di quasi 2.000 corrispondenti epistolari. È una cifra impressionante, ma non è insolito per un intellettuale come lui. L’ideale della Repubblica delle lettere vuole che gli intellettuali italiani ed europei si tengano in contatto e si scambino con frequenza informazioni. Dal momento che gli scambi epistolari sono a livello internazionale, Muratori riceve e scrive lettere in italiano, latino, spagnolo e francese (tentando, con lungimiranza, di studiare anche l’inglese).

Dal mittente al destinatario

All’epoca di Muratori, le lettere impiegano molto meno tempo di quanto si crede per arrivare a destinazione. Per arrivare da un capo all’altro della Penisola possono bastare 3-4 giorni. Ovviamente il traffico postale non è intenso come oggi e spesso si affida ad amici e uomini in transito l’incarico di portare a destinazione le missive.

Le lettere sono di solito chiuse e sigillate, ma possono comunque essere intercettate e lette da altri: lo sanno bene gli agenti politici che adottano le “cifre”, cioè un sistema per criptare le informazioni scritte nelle loro lettere.

Per gli intellettuali, la posta è uno dei mezzi privilegiati per trasmettere informazioni, materiali di studio e libri. Nelle missive dell’archivio di Muratori, si ritrovano disegni di antiche iscrizioni romane e greche, disegni raffiguranti monete e reperti del passato. E molto spesso per lettera, in forma di allegato, si trasmettono copie di documenti ricopiati in biblioteche e archivi.

Il galateo del corrispondente

I carteggi sono accompagnati da buone norme di comportamento e di relazione. Spesso il carteggio inizia per chiedere un consulto o per informare di una novità, come l’uscita di un volume scritto dall’autore della lettera. Le formule utilizzate sono molto cerimoniose:
al corrispondente ci si rivolge di norma in terza persona singolare o, più spesso, con il “voi”. I titoli che si usano per rivolgersi al destinatario sono: “Vostra Signoria illustrissima”, “Vostra Paternità”, “Reverendo padre” e simili. Ovviamente il titolo dipende anche dal ruolo e dalla carica del destinatario.

I principali corrispondenti
di Muratori

Il ruolo delle lettere nell’attività di un intellettuale

Siamo soliti leggere i libri dati alle stampe dagli scrittori e pensiamo che la loro opera sia tutta lì. Invece, le lettere sono spesso parte integrante dell’opera di un autore come Muratori perché la loro finalità non è solo pratica. Le lettere di un intellettuale a volte contengono scambi di idee che non vengono riportati altrove, pagine molto intense oppure sono opere letterarie esse stesse. Ad esempio, Muratori nel 1721, all’età di quarantanove anni, invia una lettera a Giovanni Artico, conte di Porcia (oggi in provincia di Pordenone) in cui scrive una vera e propria autobiografia, con molte notizie utili sulla sua vita che non potremmo trovare altrove.

Vista la grande mole di lavoro richiesta dalla cura dei rapporti epistolari, è prassi comune farsi aiutare da un segretario che scrive la lettera sotto dettatura o sulla base di indicazioni precise sui contenuti. La firma di norma è autografa. Le lettere di Muratori, però, sono tutte scritte di sua mano dall’inizio alla fine.

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