Le idee riformatrici di Lodovico Antonio Muratori
Muratori si inserisce certamente nei movimenti che propongono una riforma della Chiesa. Il criterio centrale, che applica anche alla sua attività di parroco, è quello di riavvicinarsi al Vangelo e alle fasce più povere e umili della popolazione.
La Chiesa deve moderare le devozioni, che spesso distraggono i fedeli dalla centralità di Cristo per “dirottarla” su culti dai contorni superstiziosi. Inoltre deve riavvicinarsi al Vangelo, rendendo più fruibile la Scrittura e persino la liturgia. In anticipo di più di due secoli sul Concilio Vaticano II, Muratori propone una traduzione della messa in italiano.
Le idee riformatrici di Muratori toccano anche gli apparati ecclesiastici, l’esteriorità dei culti e il numero troppo alto di festività religiose, causa di dispersione di troppe giornate lavorative, e sono in parte in sintonia con le idee di papa Benedetto XIV, suo amico personale. A lui dedica Dei difetti della giurisprudenza, libro dove auspica una semplificazione delle leggi complicate che penalizzano sempre i ceti umili.