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5.In preghiera

Dalla cura delle carte alla cura delle anime: storia di una conversione e di una chiesa di periferia

Dal 1688, quando a sedici anni prende gli ordini minori, fino alla sua morte Muratori è sempre stato un uomo di Chiesa. Gli ordini minori sono gli incarichi che lo preparano a diventare prete a tutti gli effetti, cosa che avviene negli anni trascorsi a Milano. Non sceglie però di entrare in uno dei tanti ordini religiosi che caratterizzano la vita del tempo (come i gesuiti, i domenicani, i benedettini o gli scolopi, per fare alcuni esempi), ma entra a far parte del clero secolare, cioè del clero ordinario.

Sicuramente Muratori è un uomo di fede, ma la scelta di entrare nel clero ha risvolti pratici. I benefici ecclesiastici, cioè la rendita cui un uomo di Chiesa ha diritto, gli servono per mantenersi e per dedicarsi senza troppi pensieri agli studi e alla sua vivace attività intellettuale.

Lodovico Antonio Muratori parroco di Santa Maria alla Pomposa a Modena

Muratori non è interessato alla cura delle anime e non sceglie subito la via “pastorale”. Solo nel 1716, a 44 anni, insiste molto per diventare parroco di Santa Maria di Pomposa a Modena. La sua richiesta pressante nasce da una sorta di “conversione” che Muratori matura in quegli anni. Dopo avere subito forti attacchi da parte della gerarchia romana per la sua difesa degli interessi estensi contro il papa, Muratori trova nell’attività parrocchiale una risposta alla sua crisi personale. Questo spiega anche il suo forte impegno per i poveri e per migliorare le condizioni di una delle zone più degradate della Modena del tempo, come la Pomposa.

Da parroco, si dedica con particolare attenzione al problema della povertà. L’attività pastorale lo conduce a creare nel 1721 la Compagnia della carità, un’istituzione benefica che lui stesso contribuisce a finanziare. Come Muratori stesso racconta nel Della carità (1723), la sua idea è che la carità non vada fatta per aiutare la Chiesa, ma i bisognosi, e per migliorare la società. I poveri non erano solamente persone intrise di superstizione da evangelizzare e bisognose di elemosina, ma erano individui da introdurre al lavoro.

Focus

Santa Maria della Pomposa

Quando Muratori, nel 1716, diventa parroco di Santa Maria della Pomposa, trova la chiesa in uno stato di forte degrado. Stando alla testimonianza di Gian Francesco Soli nel suo Vita del proposto Lodovico Antonio Muratori, il nuovo parroco si impegna subito a provvedere la chiesa di arredi sacri, completamente mancanti al suo arrivo. Soprattutto, Muratori dà avvio a importanti lavori di restauro dell’edificio che durano tre anni. Per raccogliere i duemila zecchini necessari ai lavori, Muratori finanzia di tasca propria l’operazione e arriva a contrarre debiti personali.
Anche dopo aver smesso di fare il parroco, nel 1733, Muratori rimane comunque una presenza alla Pomposa e continua a vivere presso la chiesa fino alla sua morte, avvenuta proprio qui il 23 gennaio del 1750.
Nel registro parrocchiale del giorno successivo si legge:
“Il Sig. Dottore Lodovico Antonio Muratori Insigne Letterato già Prevosto di questa Chiesa, e Bibliotecario di S.A.S. munito di tutti li Sagramenti passò ieri sull’ore 14 e mezza
a miglior vita in età d’anni 77, mesi 3, e giorni 2 per una sincope e è stato seppellito in questa chiesa in un deposito a parte presso il sepolcro, ch’egli vivente erasi preparato.”

Rapporto tra appartenenti al clero e popolazione

Ducato di
Modena e Reggio

anno
1737

8300

Individui appartenenti al clero

7.000 sacerdoti
1.300 religiose

su circa 300.000 abitanti

2,76%

Fonte: https://www.treccani.it/enciclopedia/rinaldo-i-d-este-duca-di-modena-e- reggio_%28Dizionario-Biografico%29/

Arcidiocesi di
Modena e Nonantola

anno
2019

658

Individui appartenenti al clero

225 sacerdoti
87 diaconi
54 religiosi
292 religiose

su 511.021 abitanti

0,13%

Fonte: http://www.catholic-hierarchy.org/ diocese/dmono.html

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